L’ottica responsabilizzante prodotta dall’evoluzione giuridica, accademica e professionale che ha investito la figura del fisioterapista italiano a partire dagli anni ’90 del secolo scorso, ha imposto al riabilitatore la consapevolezza che la propria capacità valutativa deve assurgere a parte integrante e codificata dell’attività sul paziente. L’obbligo di accertamento delle condizioni del paziente sancito anche penalmente dalla Suprema Corte agisce in virtù della completa titolarità e autonomia dell’intervento del fisioterapista; risulta personale e non delegabile ad altri professionisti sanitari e non è inficiato nella sua pienezza dalla eventuale presenza di prescrizione medica. Ma al di là delle considerazioni giurisprudenziali l’etica e la professionalità del fisioterapista impongono la capacità di diagnosi differenziale e la necessità di affinare le competenze nella diagnostica differenziale stessa, per un agire prudente, diligente e competente.